- Si al casco sempre
allacciato, per sé e per chi si trasporta
- Si alle cinture di
sicurezza sempre allacciate anche nei sedili posteriori: in città
(sono ancora più essenziali: uno scontro a 50 Km/h corrisponde ad una
caduta dal quarto piano) e fuori città
- Si al rispetto dei semafori
e ai segnali stradali (precedenze, divieti, distanze di sicurezza
ecc.)
- Si ad un’informazione
costante sul traffico: il numero telefonico per informazioni è il
1518
- Siad una periodica manutenzione
del veicolo e ad una corretta sistemazione dei bagagli
- Siad una velocità adeguata alle condizioni
della strada e del traffico specialmente in presenza di curve, pioggia,
incroci, pedoni, ciclisti, ecc.
ATTENZIONE:
- prudenza significa competenza,
capacità di salvaguardare la propria vita e quella altrui
- il rischio non è
solo la morte (8.300 morti all’anno), ma anche le gravi
invalidità permanenti (20.000 all’anno), i feriti (800.000
all’anno), nonché la vita delle famiglie di chi ha subito un
incidente
- No a mettersi in marcia senza allacciare prima i bambini al seggiolino
sul sedile posteriore
- No all’uso
di alcool
- No all’uso
di droghe
- No al sorpasso
a destra
- No all’uso del cellulare mentre si guida
ATTENZIONE:
- sono anche fattori
di rischio ricorrenti di incidenti: distrazione, stanchezza, colpi
di sonno
- un incidente grave
è anche conseguenza di quella che viene percepita come semplice leggerezza,
superficialità e eccessiva sicurezza
- vi è uno stretto rapporto
tra cultura e diritto: le norme della sicurezza stradale,
infatti, nascono dall’esperienza che indica modalità attraverso le quali
evitare incidenti.
Non a caso il grado di civiltà di un Paese si misura anche dal
comportamento sulla strada.
Cultura della sicurezza stradale significa acquisire l’orgoglio di
comportamenti competenti e responsabili, rifiutando un’acritica attrazione per
il rischio che mette in gioco la propria vita e quella degli altri.
La convivenza nella strada è la prima e fondamentale
esperienza di democrazia che appartiene a tutti e in quanto tale deve essere
riconosciuta, coltivata, apprezzata, trasmessa.
Fonte:
Università
degli Studi di Roma “La Sapienza”
Facoltà di Sociologia
Cattedra di
Antropologia Culturale
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